PZN | IT035980022 |
Производитель | Angenerico Spa |
Форма | Раствор для распыления |
Ёмкость | 0 |
Рецепт | нет |
9 €
|
Espettoranti, escluse le associazioni con antitosse.
Ambroxolo cloridrato 750 mg.
Metile paraidrossibenzoato; propile paraidrossibenzoato; sodio metabisolfito; acido citrico monoidrato; sodio idrossido; acqua depurata.
Trattamento delle turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonari acute e croniche.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravi alterazioni epatiche e/o renali; l'assunzione del farmaco e'controindicata in caso di rare patologie ereditarie che possono esser e incompatibili con uno degli eccipienti.
Adulti e bambini di eta' superiore a 5 anni: 2-3 ml di soluzione 1-2 volte al giorno. Bambini di eta' inferiore a 5 anni: 2 ml di soluzione 1-2 volte al giorno. Poiche' nella respirazione profonda di aerosol puo' subentrare tosse, si deve cercare di respirare normalmente durante l'inalazione. Si consiglia di riscaldare la soluzione fino alla temperatura corporea prima dell'inalazione. In pazienti affetti da asma bronchiale si raccomanda di somministrare il consueto broncospasmolitico prima dell'inalazione. Non usare ambroxolo per trattamenti prolungati.
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
Il prodotto contiene sodio metabisolfito; nei soggetti sensibili, specialmente quelli con una storia di asma o allergia, puo' causare reazioni di tipo allergico compresi i sintomi dell'anafilassi ed il broncospasmo. Contiene inoltre: metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato; blandi irritanti per cute, occhi e membrane mucose. Possono aumentare il rischio di ittero nei neonati. L'ambroxolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da ulcera peptica. In pochissimi casi, contemporaneamente alla somministrazione di espettoranti quali l'ambroxolo cloridrato, sono state osservate gravi lesioni delle cute quali la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (NET). La maggior parte di queste potrebbe essere spiegata dalla gravita' di malattie sottostanti o da altri farmaci concomitanti.Inoltre nella fase iniziale della sindrome di Stevens Johnson o della necrolisi epidermica tossica (NET), i pazienti potrebbero inizialment e avvertire dei sintomi non specifici simili a quelli dell'influenza, come per esempio febbre, brividi, rinite, tosse e mal di gola. A causadi questi sintomi fuorvianti e' possibile che venga intrapreso un tra ttamento sintomatico con una terapia per la tosse e il raffreddore. Sesi verificano nuove lesioni della cute o delle mucose interrompere pr ecauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato. In caso di insufficienza renale lieve o moderata, ambroxolo puo' essere usato solo dopo consulto medico. Come per ogni farmaco metabolizzato attraverso il fegato ed eliminato per via renale, si puo' avere un accumulo dei metaboliti dell'ambroxolo generati nel fegato in presenza di insufficienza renale grave.
Il medicinale, in genere, non interferisce con altri farmaci.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. Disturbi del sistema immunitario. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash, orticaria; non nota: reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico, angioedema, prurito e altre reazioni di ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia (modificadel gusto). Patologie gastrointestinali, respiratorie, toraciche e me diastiniche. Comune: nausea, ipoestesia faringea ed orale; non comune:vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, secchezza della bocca; non nota: secchezza della gola, pirosi.
Ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti direttamente o indirettamente dannosi per la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale. Nonostante gli studi preclinici e la vasta esperienza clinica non abbiano evidenziato alcun effetto dannoso dopo la ventottesima settimana di gestazione, si consiglia di adottare le normali precauzioni sull'assunzione di farmaci in gravidanza. Specialmente durante il primo trimestre non e' consigliata l'assunzione di ambroxolo. Ambroxolo cloridrato viene escreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati nei bambini allattati al seno, l'impiego di ambroxolo non e' consigliato durante l'allattamento.
Espettoranti, escluse le associazioni con antitosse.
Ambroxolo cloridrato 750 mg.
Metile paraidrossibenzoato; propile paraidrossibenzoato; sodio metabisolfito; acido citrico monoidrato; sodio idrossido; acqua depurata.
Trattamento delle turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonari acute e croniche.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravi alterazioni epatiche e/o renali; l'assunzione del farmaco e'controindicata in caso di rare patologie ereditarie che possono esser e incompatibili con uno degli eccipienti.
Adulti e bambini di eta' superiore a 5 anni: 2-3 ml di soluzione 1-2 volte al giorno. Bambini di eta' inferiore a 5 anni: 2 ml di soluzione 1-2 volte al giorno. Poiche' nella respirazione profonda di aerosol puo' subentrare tosse, si deve cercare di respirare normalmente durante l'inalazione. Si consiglia di riscaldare la soluzione fino alla temperatura corporea prima dell'inalazione. In pazienti affetti da asma bronchiale si raccomanda di somministrare il consueto broncospasmolitico prima dell'inalazione. Non usare ambroxolo per trattamenti prolungati.
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
Il prodotto contiene sodio metabisolfito; nei soggetti sensibili, specialmente quelli con una storia di asma o allergia, puo' causare reazioni di tipo allergico compresi i sintomi dell'anafilassi ed il broncospasmo. Contiene inoltre: metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato; blandi irritanti per cute, occhi e membrane mucose. Possono aumentare il rischio di ittero nei neonati. L'ambroxolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da ulcera peptica. In pochissimi casi, contemporaneamente alla somministrazione di espettoranti quali l'ambroxolo cloridrato, sono state osservate gravi lesioni delle cute quali la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (NET). La maggior parte di queste potrebbe essere spiegata dalla gravita' di malattie sottostanti o da altri farmaci concomitanti.Inoltre nella fase iniziale della sindrome di Stevens Johnson o della necrolisi epidermica tossica (NET), i pazienti potrebbero inizialment e avvertire dei sintomi non specifici simili a quelli dell'influenza, come per esempio febbre, brividi, rinite, tosse e mal di gola. A causadi questi sintomi fuorvianti e' possibile che venga intrapreso un tra ttamento sintomatico con una terapia per la tosse e il raffreddore. Sesi verificano nuove lesioni della cute o delle mucose interrompere pr ecauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato. In caso di insufficienza renale lieve o moderata, ambroxolo puo' essere usato solo dopo consulto medico. Come per ogni farmaco metabolizzato attraverso il fegato ed eliminato per via renale, si puo' avere un accumulo dei metaboliti dell'ambroxolo generati nel fegato in presenza di insufficienza renale grave.
Il medicinale, in genere, non interferisce con altri farmaci.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. Disturbi del sistema immunitario. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash, orticaria; non nota: reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico, angioedema, prurito e altre reazioni di ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia (modificadel gusto). Patologie gastrointestinali, respiratorie, toraciche e me diastiniche. Comune: nausea, ipoestesia faringea ed orale; non comune:vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, secchezza della bocca; non nota: secchezza della gola, pirosi.
Ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti direttamente o indirettamente dannosi per la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale. Nonostante gli studi preclinici e la vasta esperienza clinica non abbiano evidenziato alcun effetto dannoso dopo la ventottesima settimana di gestazione, si consiglia di adottare le normali precauzioni sull'assunzione di farmaci in gravidanza. Specialmente durante il primo trimestre non e' consigliata l'assunzione di ambroxolo. Ambroxolo cloridrato viene escreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati nei bambini allattati al seno, l'impiego di ambroxolo non e' consigliato durante l'allattamento.