Amiodarone Sandoz - 20cpr 200mg (amiodarone cloridrato)

PZN IT033200015
Производитель Sandoz Spa
Форма Таблетки
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Рецепт да
7.97 €

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Formulazioni

Amiodarone Sandoz - 20cpr 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Specialita' contenente amiodarone, un derivato benzofuranico di sintesi ad attivita' antiaritmica ed antianginosa.

Indicazioni

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche), extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso il prodotto o allo iodio. Bradicardia sinusale, blocco senoatriale; disturbi gravi della conduzione, non protetti da elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari gravi, blocchi bio trifascicolari); malattia sinusale non protetta da elettrostimolato re (rischio di arresto sinusale); associazione con farmaci in grado diindurre torsioni di punta. Distiroidismi o antecedenti tiroidei. Nei casi dubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) effettuare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, a meno di casi eccezionali, a causa degli effetti negativi del farmaco sulla tiroide del feto.

Posologia

L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimentoorale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ri tardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo ad individuo: per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso per caso, adattandoli alla gravita' dell'affezione ed alla risposta clinica. I dosaggi raccomandati sono: Trattamento dei disturbi del ritmo: nel caso di disturbi del ritmo pericolosi per la vita, il trattamento puo' essere iniziato per via endovenosa, sotto stretto controllo cardiologico, alla dose standard di 5 mmg/kg da somministrare in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, possibilmente diluiti in 250 ml di soluzione glucosata al 5%. Questa dose puo' essere ripetuta fino a raggiungere 1200 mg nelle 2ore ad una velocita' di infusione regolata sulla base della risposta clinica. In casi di estrema urgenza si possono somministrare 150-300 mg in 10-20 ml di glucosio al 5% per via endovenosa lenta in 1-3 minuti. La durata dell'iniezione non deve in alcun caso essere inferiore ai 3 minuti. Non aggiungere altri prodotti nella stessa siringa. Incompatibile con aminofillina, eparina e soluzioni di sodio cloruro. La terapia per via orale deve essere iniziata il piu' precocemente possibile dopo aver ottenuto una soddisfacente risposta clinica. Nei casi in cui la terapia venga iniziata per via orale, il dosaggio consigliato e' di600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro 2 settimane. Successivamente la dose puo' essere gradual- mente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100 e 400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si puo' ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2-3 settimane al mese o 5 giorni alla settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor: Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400 mg al giorno o in manieradiscontinua (5 giorni alla settimana o 2-3 settimane al mese).

Interazioni

L'amiodarone puo' interferire con alcune sostanze spesso utilizzate interapie cardiologiche concomitanti, rallentandone il metabolismo o rendendo piu' evidenti i loro effetti a carico del cuore. Sotto tale aspetto meritano una speciale menzione quei farmaci o quelle condizioni (ipokaliemia, farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1Ae altri) che, concorrendo con l'amiodarone a prolungare l'intervallo QT, possono favorirne l'effetto proaritmico. Le seguenti associazioni possono pertanto essere considerate delle controindicazioni, a meno che non siano giudicate assolutamente necessarie da parte del medico. Altri antiaritmici: questa associazione puo' essere impiegata solo neicasi di aritmie pericolose per la vita e non controllabili completamente con un solo antiaritmico. Si raccomanda in ogni caso uno stretto monitoraggio cardiologico e un opportuno aggiustamento delle dosi tenendo presente che l'amiodarone aumenta i tassi plasmatici di alcuni farmaci antiaritmici come la chinidina, la procainamide, la disopiramide e la flecainide. Altri farmaci cardiovascolari: beta-bloccanti e calcioantagonisti con effetto dromotropo negativo (diltiazem, verapamil) e/o con effetto sulla ripolarizzazione (bepridil). Farmaci che inducono ipokaliemia: es. alcuni diuretici e lassativi. Sitenga presente che l'ipokaliemia in generale puo' rendere inefficaci farmaci antiaritmici o esaltarne le potenzialita' pro-aritmiche. Pert anto l'ipokaliemia deve sempre essere corretta prima di iniziare la terapia con amiodarone; l'associazione con farmaci che inducono ipoka- deve essere pertanto condotta sotto stretto controllo del livello ematico del potassio. Farmaci IMAO: associazione controindicata. Farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4: quando tali farmaci sonoco-somministrati con amiodarone, inibitore del CYP 3A4, si puo' verif icare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che comporerebbe un possibile aumento della loro tossicita'. L'associazione di amiodarone con alte dosi di simvastatina aumenta notevolmente il rischio di miopatia. Pertanto nei pazienti che assumono amiodarone in associazione a simvastatina, il dosaggio di simvastatina non deve superare i20 mg/die. La possibile interazione di amiodarone con le altre statin e non e' nota. Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (Statine). Poiche' in soggetti cardiopatici e' frequente e necessaria la concomitante somministrazione di digossina oanti anticoagulanti orali, l'associazione con amiodarone e' consentitaprocedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci, controllando frequentemente il tempo di protrombina e l'ECG (effetti sulla frequenza e sulla conduzione atrio-ventricolare).

Effetti indesiderati

APPARATO RESPIRATORIO: si puo' manifestare una grave tossicita' polmonare che puo' anche essere fatale, soprattutto se non viene fatta una diagnosi tempestiva. Tale tossicita' comprende alveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide e fibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologia puo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un atttento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. APPARATO GASTRO-ENTERICO: nausea, vomito, anoressia, costipazione. Un moderato aumento delle transaminasi, generalmente isolato ed eccezionalmente associato ad ittero, e' stato riportato all'inizio del trattamento. La regressione e' costante alla sospensione del trattamento, ma spesso e' sufficiente una riduzione della posologia. Sono stati osservati alcuni casi di epatite cronica: l'istologia e' quella di una epatopatia pseudoalcoolica. Dopo la sospensione del trattamento i valori biologici rientrano nella norma in qualche mese. In qualche caso eccezionle l'evoluzione puo' essere irreversibile. APPARATO CARDIOVASCOLARE: l'amiodarone come altri antiaritmici puo' causare alterazione del ritmo cardiaco. Gli effetti osservati (disturbi del ritmo ventricolare, torsioni di punta, ecc.) dipendono spesso da da interazioni medicamentose o sono legati all'esistenza di fattori dirischio preesistenti (ipokaliemia). Sono inoltre stati descritti brad icardia e alterazioni della conduzione senoatriale e atrioventricolare. Il farmaco per via venosa puo' causare ipotensione, generalmente di grado moderato e transitorio. Casi di ipotensione grave o di collasso sono stati riportati in caso di sovradosaggio o di somministrazione troppo rapida (via i.v. diretta). Durante il trattamento con amiodarone l'ECG risulta modificato. Questamodificazione "amiodaronica" si evidenzia con una morfologia particol are dell'onda T, che evidenzia l'allungamento della ripolarizzazione, e con l'eventuale comparsa di un'onda U. Tale modifica e' segno di attvita' terapeutica e non di tossicita' e non controindica il prosegui- mento della terapia. TIROIDE: l'amiodarone puo' causare quadri di ipo o ipertiroidismo: piu' frequenti sono aumenti del T4, diminuzione del T3 con aumenti delle verse-T3, aumento del TSH in pazienti eutiroidei sul piano clinico. OCCHIO: microdepositi corneali, di frequenza pressoche' costanti, quando l'impregnazione tissutale e' sufficiente. Abitualmente sono asintomatici e non controindicano il proseguimento della terapia. Eccezionalmente possono accompagnarsi alla percezione di aloni colorati: tali sintomi sono strettamente soggettivi e non sono collegati a danni della vista. Costituiti da depositi lipidici complessi, tali microdepositi corneali sono sempre reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati osservati eccezionalmente alcuni casi di nevrite ottica con of- fuscamento della vista e diminuzione dell'acuita' visiva. Attualmente non e' stata ancora stabilita una relazione con la somministrazione del prodotto. In caso di insorgenza di questi sintomi si raccomanda un eme oftalmologico. APPARATO NEUROPSICHICO: astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche, turbe della sensibilita' e dellamotilita'. CUTE E ANNESSI: eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione. Melanodermia di colore ardesia delle parti scoperte, che regredisce lentamente dopo sospensione del trattamento. Per via parenterale: reazioni locali: irritazione o flebite questo effetto puo' essere evi-tato ponendo un catetere centrale; sudore, nausea, vampate di calore (via i.v. diretta); disturbi vari che si riscontrano eccezionalmente (pochi casi isolati) sono stati descritti dopo somministrazione i.v. diretta: shock anafilattico, ipertensione intracranica benigna, broncospasmo e/o apnea in caso di insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti asmatici; Gli effetti collaterali di minore gravita' sono spesso transitori e regrediscono con il passaggio alla dose di mantenimento. In caso di reazioni piu' gravi sara' necessario procedere ad una riduzione del dosaggio o alla sospensione della terapia.

Formulazioni

Amiodarone Sandoz - 20cpr 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Specialita' contenente amiodarone, un derivato benzofuranico di sintesi ad attivita' antiaritmica ed antianginosa.

Indicazioni

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche), extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso il prodotto o allo iodio. Bradicardia sinusale, blocco senoatriale; disturbi gravi della conduzione, non protetti da elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari gravi, blocchi bio trifascicolari); malattia sinusale non protetta da elettrostimolato re (rischio di arresto sinusale); associazione con farmaci in grado diindurre torsioni di punta. Distiroidismi o antecedenti tiroidei. Nei casi dubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) effettuare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, a meno di casi eccezionali, a causa degli effetti negativi del farmaco sulla tiroide del feto.

Posologia

L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimentoorale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ri tardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo ad individuo: per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso per caso, adattandoli alla gravita' dell'affezione ed alla risposta clinica. I dosaggi raccomandati sono: Trattamento dei disturbi del ritmo: nel caso di disturbi del ritmo pericolosi per la vita, il trattamento puo' essere iniziato per via endovenosa, sotto stretto controllo cardiologico, alla dose standard di 5 mmg/kg da somministrare in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, possibilmente diluiti in 250 ml di soluzione glucosata al 5%. Questa dose puo' essere ripetuta fino a raggiungere 1200 mg nelle 2ore ad una velocita' di infusione regolata sulla base della risposta clinica. In casi di estrema urgenza si possono somministrare 150-300 mg in 10-20 ml di glucosio al 5% per via endovenosa lenta in 1-3 minuti. La durata dell'iniezione non deve in alcun caso essere inferiore ai 3 minuti. Non aggiungere altri prodotti nella stessa siringa. Incompatibile con aminofillina, eparina e soluzioni di sodio cloruro. La terapia per via orale deve essere iniziata il piu' precocemente possibile dopo aver ottenuto una soddisfacente risposta clinica. Nei casi in cui la terapia venga iniziata per via orale, il dosaggio consigliato e' di600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro 2 settimane. Successivamente la dose puo' essere gradual- mente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100 e 400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si puo' ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2-3 settimane al mese o 5 giorni alla settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor: Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400 mg al giorno o in manieradiscontinua (5 giorni alla settimana o 2-3 settimane al mese).

Interazioni

L'amiodarone puo' interferire con alcune sostanze spesso utilizzate interapie cardiologiche concomitanti, rallentandone il metabolismo o rendendo piu' evidenti i loro effetti a carico del cuore. Sotto tale aspetto meritano una speciale menzione quei farmaci o quelle condizioni (ipokaliemia, farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1Ae altri) che, concorrendo con l'amiodarone a prolungare l'intervallo QT, possono favorirne l'effetto proaritmico. Le seguenti associazioni possono pertanto essere considerate delle controindicazioni, a meno che non siano giudicate assolutamente necessarie da parte del medico. Altri antiaritmici: questa associazione puo' essere impiegata solo neicasi di aritmie pericolose per la vita e non controllabili completamente con un solo antiaritmico. Si raccomanda in ogni caso uno stretto monitoraggio cardiologico e un opportuno aggiustamento delle dosi tenendo presente che l'amiodarone aumenta i tassi plasmatici di alcuni farmaci antiaritmici come la chinidina, la procainamide, la disopiramide e la flecainide. Altri farmaci cardiovascolari: beta-bloccanti e calcioantagonisti con effetto dromotropo negativo (diltiazem, verapamil) e/o con effetto sulla ripolarizzazione (bepridil). Farmaci che inducono ipokaliemia: es. alcuni diuretici e lassativi. Sitenga presente che l'ipokaliemia in generale puo' rendere inefficaci farmaci antiaritmici o esaltarne le potenzialita' pro-aritmiche. Pert anto l'ipokaliemia deve sempre essere corretta prima di iniziare la terapia con amiodarone; l'associazione con farmaci che inducono ipoka- deve essere pertanto condotta sotto stretto controllo del livello ematico del potassio. Farmaci IMAO: associazione controindicata. Farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4: quando tali farmaci sonoco-somministrati con amiodarone, inibitore del CYP 3A4, si puo' verif icare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che comporerebbe un possibile aumento della loro tossicita'. L'associazione di amiodarone con alte dosi di simvastatina aumenta notevolmente il rischio di miopatia. Pertanto nei pazienti che assumono amiodarone in associazione a simvastatina, il dosaggio di simvastatina non deve superare i20 mg/die. La possibile interazione di amiodarone con le altre statin e non e' nota. Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (Statine). Poiche' in soggetti cardiopatici e' frequente e necessaria la concomitante somministrazione di digossina oanti anticoagulanti orali, l'associazione con amiodarone e' consentitaprocedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci, controllando frequentemente il tempo di protrombina e l'ECG (effetti sulla frequenza e sulla conduzione atrio-ventricolare).

Effetti indesiderati

APPARATO RESPIRATORIO: si puo' manifestare una grave tossicita' polmonare che puo' anche essere fatale, soprattutto se non viene fatta una diagnosi tempestiva. Tale tossicita' comprende alveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide e fibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologia puo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un atttento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. APPARATO GASTRO-ENTERICO: nausea, vomito, anoressia, costipazione. Un moderato aumento delle transaminasi, generalmente isolato ed eccezionalmente associato ad ittero, e' stato riportato all'inizio del trattamento. La regressione e' costante alla sospensione del trattamento, ma spesso e' sufficiente una riduzione della posologia. Sono stati osservati alcuni casi di epatite cronica: l'istologia e' quella di una epatopatia pseudoalcoolica. Dopo la sospensione del trattamento i valori biologici rientrano nella norma in qualche mese. In qualche caso eccezionle l'evoluzione puo' essere irreversibile. APPARATO CARDIOVASCOLARE: l'amiodarone come altri antiaritmici puo' causare alterazione del ritmo cardiaco. Gli effetti osservati (disturbi del ritmo ventricolare, torsioni di punta, ecc.) dipendono spesso da da interazioni medicamentose o sono legati all'esistenza di fattori dirischio preesistenti (ipokaliemia). Sono inoltre stati descritti brad icardia e alterazioni della conduzione senoatriale e atrioventricolare. Il farmaco per via venosa puo' causare ipotensione, generalmente di grado moderato e transitorio. Casi di ipotensione grave o di collasso sono stati riportati in caso di sovradosaggio o di somministrazione troppo rapida (via i.v. diretta). Durante il trattamento con amiodarone l'ECG risulta modificato. Questamodificazione "amiodaronica" si evidenzia con una morfologia particol are dell'onda T, che evidenzia l'allungamento della ripolarizzazione, e con l'eventuale comparsa di un'onda U. Tale modifica e' segno di attvita' terapeutica e non di tossicita' e non controindica il prosegui- mento della terapia. TIROIDE: l'amiodarone puo' causare quadri di ipo o ipertiroidismo: piu' frequenti sono aumenti del T4, diminuzione del T3 con aumenti delle verse-T3, aumento del TSH in pazienti eutiroidei sul piano clinico. OCCHIO: microdepositi corneali, di frequenza pressoche' costanti, quando l'impregnazione tissutale e' sufficiente. Abitualmente sono asintomatici e non controindicano il proseguimento della terapia. Eccezionalmente possono accompagnarsi alla percezione di aloni colorati: tali sintomi sono strettamente soggettivi e non sono collegati a danni della vista. Costituiti da depositi lipidici complessi, tali microdepositi corneali sono sempre reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati osservati eccezionalmente alcuni casi di nevrite ottica con of- fuscamento della vista e diminuzione dell'acuita' visiva. Attualmente non e' stata ancora stabilita una relazione con la somministrazione del prodotto. In caso di insorgenza di questi sintomi si raccomanda un eme oftalmologico. APPARATO NEUROPSICHICO: astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche, turbe della sensibilita' e dellamotilita'. CUTE E ANNESSI: eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione. Melanodermia di colore ardesia delle parti scoperte, che regredisce lentamente dopo sospensione del trattamento. Per via parenterale: reazioni locali: irritazione o flebite questo effetto puo' essere evi-tato ponendo un catetere centrale; sudore, nausea, vampate di calore (via i.v. diretta); disturbi vari che si riscontrano eccezionalmente (pochi casi isolati) sono stati descritti dopo somministrazione i.v. diretta: shock anafilattico, ipertensione intracranica benigna, broncospasmo e/o apnea in caso di insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti asmatici; Gli effetti collaterali di minore gravita' sono spesso transitori e regrediscono con il passaggio alla dose di mantenimento. In caso di reazioni piu' gravi sara' necessario procedere ad una riduzione del dosaggio o alla sospensione della terapia.